L'invenzione delle ali by Sue Monk Kidd

autore:Sue Monk Kidd [Kidd, Sue Monk]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852062759
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2015-03-16T23:00:00+00:00

SARAH

Compii il faticoso viaggio di ritorno a Philadelphia, dove trovai alloggio nella stessa pensione in Society Hill in cui avevo soggiornato con mio padre poco tempo prima, con l'intenzione di trattenermi solo fino alla partenza della nave. Ma il mattino stabilito - con il baule già pronto e la vettura in attesa - sentii qualcosa di strano e sconosciuto ribellarsi dentro di me.

Mrs Todd, che mi aveva affittato la stanza, bussò alla mia porta. «Miss Grimké, la vettura vi sta aspettando. Posso dire al cocchiere di ritirare il vostro baule?»

Non risposi subito. Rimasi alla finestra a fissare il rampicante frondoso sulla palizzata, la strada di ciottoli bordata di platani occidentali, la luce che disegnava motivi tenui e screziati, poi con un filo di voce dissi: «No».

Mi voltai verso di lei slacciando il cappellino. Era nero, adatto al lutto. L'avevo comprato il giorno prima in High Street, girando per negozi da sola, senza nessuno da compiacere tranne me. Poi ero tornata in quella stanza semplice, dove non c'erano servi né schiavi, né mobili sfarzosi, filigrana o foglia d'oro, nessuno a convocarmi per prendere un tè con visitatori di cui non mi importava nulla, nessun genere di aspettativa, solo quella stanzetta in cui dovevo occuparmi di ogni cosa, perfino di rifare il letto e lavare la biancheria. Mi rivolsi a Mrs Todd. «... Vorrei tenere la stanza ancora per qualche tempo, se è possibile.»

Aveva l'aria confusa. «Non partite come previsto?»

«No, vorrei trattenermi per un po’. Solo per un po’.»

Mi dissi che desideravo piangere mio padre in privato. Era una cosa tanto assurda, in fondo?

Mrs Todd, che era sposata con un assistente legale in difficoltà, mi prese la mano. «Potete restare finché vorrete.»

Mi premurai di scrivere una lettera a mia madre per spiegare l'inspiegabile: mio padre era morto e non sarei tornata a casa immediatamente. “Ho bisogno di piangerlo da sola.”

La sua risposta giunse a settembre. I suoi scarabocchi minuti e serrati erano densi di furia e inchiostro. La mia condotta era vergognosa, egoista, crudele. “Come hai potuto abbandonarmi nell'ora più buia?” scriveva.

Bruciai la lettera nel caminetto, ma le sue parole avevano attizzato il mio senso di colpa. C'era un fondo di verità in ciò che aveva scritto. Ero egoista. Avevo abbandonato mia madre, e anche Nina. Mi angosciai per questo, ma non feci i bagagli.

Passavo le giornate fingendomi malata. Dormivo ogni volta che ero stanca, spesso in pieno giorno. Mrs Todd rinunciò alla mia presenza durante i pasti prefissati, e mi metteva da parte il cibo in cucina. Lo portavo nella mia stanza agli orari più insoliti e dopo lavavo i piatti. C'era qualche libro da leggere, ma preferivo scrivere su un piccolo diario che avevo comprato, parlando perlopiù degli ultimi giorni di mio padre, e ripassavo i versetti della Bibbia con una serie di cartoncini didattici. Facevo su e giù per le strade, osservando i platani tingersi di giallo e poi di bronzo e mi spingevo ogni giorno più lontano, fino a Washington Square, alla Philosophical Hall, alla Old 3t Mary

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